Nel brusco avvento della rugiada Intono ultima tenzon Giacche' diritta strada Perse la mia generazion E desto il verso di un far giocondo Tra sonni di virtu' Scorse un deserto dove Il sol non si distingeva piu'
Crollando sempre piu' giu' Andando sempre piu' giu' Solito ad aspettar Uno schiaffo dal fondo Per poi ricominciar E andare ancora piu' giu' Trascinare piu' giu' La terra del mio natal Che in cerca di virtu' Scendo per affamar E or qui commedia non ride piu' Marcata dalla realta'
Biasimai orge di mafie e nani Affannati in eternita' Dall'obbedir come cani Ed anelar culi da leccar E nel vagar mio conobbi a stento Giovantenne nudo a scappar Da belta' a pagamento E mecenati in servile eta'
Qui ti invoco mia provvidenza A dispensarmi dal leggere Poiche' ignoro differenza Tra puttane e suoi lacche' Al finire di un'esistenza Culla di amenita' Cresciute in astinenza E mai temprate da sazieta'
E or eccomi in un limbo immune da credute idee Paradiso in un inferno di terrena eta' A ripondere che non cadde invan Il rischio di partire per un mondo a immagine Di chi poi sapra' quanto puo' valer Un sonno per svegliar Incanti di un nuovo resistere