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Giorgio Gaber - La Stanza Del Bambino Lyrics - Zortam Music
Song:La Stanza Del Bambino
Album:Un'idiozia Conquistata A FaticaGenres:Pop
Year:2011 Length:274 sec

Lyrics:

Non si fuma nella stanza del bambino.
Ecco probabilmente si potrebbe immaginare, pensiero allucinazione forse sogno, in questo dolce chiamiamolo così, mondo, in questa luce si potrebbe dire, morbida. Lenzuola rosa e azzurre senza mai rompere, certo, la tradizione. Sì la culla, apine farfalline dlin dlon dlan farfalline come dire il festival sì, del Giappone. E poi ciucci tettarelle peluches gmeh gmeh, i peluches e il latte lodorino la cacca che in genere fa, diciamo così, schifo. Ipotesi cancellata, meravigliosa morbida giallina, complimenti.
Rieccola la stanza, si del bambino, sempre uguale no diversa, un lettino con le sbarre, certo movibili, un girello un passeggino, due passeggini non si sa mai. La carrozzina, già è vero, la carrozzina cabriolet, ipotesi cancellata ombrellino cappottino salopette scarpette n° 25, 26, 27 si tiene tutto può venir buono, non si sa mai. E poi tute tutine con Minnie Pluto Topolino Ronaldo Ronaldo! E poi casine castelli fortini soldatini e 'pasol' 'pasol' 'pasol', voglio dire, puzzle puzzle puzzle.
E poi la stanza, sì del bambino, certo invasione i parenti gli zii i cugini i cugini dei cugini, senza offesa mai visti, ammiccamenti paroline risatine smorfie scimmiesche del bambino, ipotesi cancellata, degli adulti, vocine strane affettate, anche il nonno diciamo così vecchio stile sì il notaio, cip cip cip pio pio pio la bocchina sì, a culo, s'avvicina pernacchietta pernacchietta bis, ha detto mamma ha detto mamma, ipotesi cancellata ha detto uà uà uà uà. Geniale
E poi ancora la stanza, sì del bambino cambiata, certo col tempo, giochi giochini un mese una settimana il giorno dopo, già scordati abbandonati una montagna, voglio dire un cimitero, braccia gambe calpestate diciamo così mai più usate, inutili disgustose, sazietà opulenza nausea, sì chiamiamola proprio così, nausea.
Ecco probabilmente, si potrebbe immaginare, in questo assurdo, chiamiamolo così mondo, pensiero allucinazione forse sogno, lampo improvviso canzone, gioco di bambini oggetti oggettini rifiutati, sì, con violenza, grande fuoco, incendio sì, doloso in questo lurido, chiamiamolo così, mondo. Grande fuoco grande fuoco, incendio gioco di bambini, intuizione precoce, purificazione, situazione mondo, certo immaginiamo, tutta quella roba che brucia brucia brucia, fazzoletti pannolini omogeneizzati pupazzi, pupazzetti trenini carrozzine, Barbie Mazinga altri mostri, certo un sogno, meraviglioso impossibile mai sognato, invasione tutto qui, macchinine pile luci suonini cani gatti coniglietti coccodrillini robottini e ancora Barbie Barbie che lava che stira che si spoglia, Barbie che piscia che caga e spade corazze razzi kalashnikov che sparano uccidono distruggono, e mostri mostri orrendi di plastica lucidi argentati spaventosi, e tutta tutta quella valanga di merda, che farebbe diventare diciamo così imbecille anche il giovane Albert Einstein.
Però non si fuma nella stanza del bambino.




 

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